Mutuo Trapani

Mutui e prestitiIl significato del termine: Surroga

Il significato del termine: Surroga

Se si chiede a chi ha bisogno di accendere il mutuo perché si sta orientando sul tasso fisso la risposta inevitabile è che vuole la sicurezza della rata. Ma non è un’affermazione del tutto fondata: in realtà la certezza sull’entità dei pagamenti la si ottiene dal momento in cui si avvia il contratto ma non da quando si cominciano le procedure per ottenere il finanziamento, e non una differenza di poco conto, perché nel tempo che intercorre tra la scelta del mutuo e il suo perfezionamento ci si trova in una sorta di terra di nessuno in cui bisogna sperare che il costo del denaro non aumenti, come si è verificato nelle ultime settimane. Se succede con un mutuo variabile il problema è limitato, perché l’Euribor può anche scendere dopo e comunque l’aleatorietà del tasso fa parte delle regole del gioco consapevolmente accettate; con il fisso una volta che si è subito l’incremento del tasso lo si sconta per tutta la durata del prestito.
Ma vediamo perché.
Per la determinazione del tasso fisso gli istituti usano un parametro, che tecnicamente si definisce di swap (“baratto”); si tratta dell’Eurirs, quotato giornalmente e che indica a quale tasso gli operatori sono disposti a scambiare denaro a breve contro denaro a lungo termine. Eurirs a 20 anni all’1,66% (è il tasso del 22 giugno) significa che chi garantisce i fondi necessari a coprire il mutuo a un tasso prefissato indipendentemente dall’andamento dei mercati. Oggi ad esempio l’Euribor quota -0,05%: significa chi concede lo swap ha un guadagno mensile dell’1,71%. Se tra qualche anno l’Euribor a tre mesi salisse al 2% chi ha concesso lo swap perderebbe lo 0,34% al mese. Si tratta quindi di una sorta di assicurazione, analoga a quella che le banche facevano un tempo emettendo obbligazioni a copertura del mutuo. Il problema dell’Eurirs è che si tratta di un tasso molto volatile: basta l’accenno di una tensione sui mercati per farne variare in maniera sensibile il valore, anche nel giro di un giorno, e non può essere diversamente perché chi offre lo swap deve fare i conti su periodi molto lunghi.
Se guardiamo all’andamento delle ultime settimane, quando ha prevalso il pessimismo sulla vicenda della Grecia, possiamo constatare che il 20 aprile l’Eurirs a 20 anni è giunto a quotare 0,70%, ben 96 centesimi in meno di oggi; analogo il divario registrato sul tasso a 30 anni: il 20 aprile quotava 0,74%, oggi è a 1,70%. Significa che chi dopo Pasqua ha avviato le pratiche per un mutuo da 120mila euro quotato Eurirs 20 anni più uno spread del 1,8% lo ha fatto pensando di pagare il 2,5% complessivo, con una rata di 636 euro al mese; se firma oggi il contratto registrerà con amarezza che invece la rata è di 696 euro, 60 in più, con un esborso complessivo nei venti anni di ben 14.400 euro in più. Se avesse scelto il variabile invece la rata sarebbe ancora quella di metà aprile: ipotizzando che il finanziamento sia ancorato all’Euribor a tre mesi più 1,80% il costo mensile sarebbe di 596 euro, cioè 100 euro tondo tondi in meno. Il discorso vale sia per i mutui nuovi sia per quelli di surroga.
La “rottamazione” dei mutui sta registrando un vero e proprio boom; stando agli ultimi dati di mutuionline nei primi tre mesi di quest’anno le surroghe erogate sono state otto volte di più rispetto a quelle del 2014. Da un punto di vista strettamente finanziario la surroga ha senso soprattutto se il mutuo da sostituire è a tasso fisso, mentre per i variabili sarebbe consigliabile solo se si sta pagando uno spread superiore al 2%, ma molti detentori di finanziamenti indicizzati, attirati dal livello minimo dei tassi fissi, si erano mossi per trasformare il mutuo e bloccare la rata.
Dopo l’aumento dell’Eurirs quest’operazione non ha più un senso economico e con tutta probabilità il flusso delle surroghe è destinato nei prossimi mesi a ridursi molto, Per chi invece il mutuo lo deve ancora avviare, resta il fatto che oggi i tassi fissi sono offerti comunque a un livello che solo un anno fa nessuno avrebbe immaginato; le migliori offerte infatti veleggiano attorno al 3,2%. Se si è interessati è pero necessario farsi dire almeno tre cose dalla banca: 1) quando viene fissato il tasso; 2) con che cadenza viene determinato: ci sono istituti che variano le condizioni a inizio mese e chi invece preferisce cambiare ogni giorno il tasso a seconda della quotazione dell’Eurirs; 3) quanto tempo serve per concludere il contratto. Se il tasso ad esempio viene fissato a inizio mese e si riesce a chiudere entro i successivi trenta giorni si può stare tranquilli, altrimenti bisogna davvero incrociare le dita.

Fonte: Corriere.it

Close
Close